Di fronte a una decisione da prendere, un percorso da seguire, preferisci ascoltare l'istinto o la ragione? Buone notizie: secondo un nuovo studio, si rimpiange meno la scelta del cuore che che quella del cervello.

È sempre la stessa storia. Quando si tratta di prendere una decisione, che sia piccola (pasta o riso?) o più coinvolgente (vivere a Roma o a Milano?), apriamo la pagina dei "pro" e dei "contro". La nostra mente razionale inizia a lavorare sodo. Ma non è l'unica: una piccola voce venuta dal nulla condivide instancabilmente il suo punto di vista con noi.

Questa piccola voce, più o meno loquace a seconda del giorno e del soggetto, non è altro che il nostro istinto. "Sa" e "sente" le cose. Su cosa si basa? Le nostre emozioni, le nostre percezioni, la nostra storia, tutte queste sensazioni diffuse che ci attraversano. Solo che non sempre lo ascoltiamo.

In altre parole, preferiamo la ragione all'istinto, la matematica alla filosofia. È più rassicurante e il fatto stesso di "riflettere" giorno e notte su una situazione ci dà la sensazione di averne il controllo. Ma non così in fretta: uno studio condotto congiuntamente dalle Università di Yale e Toronto nella primavera del 2020 ci ricorda che le scelte del cuore, quelle guidate dall'istinto, sono generalmente meno rimpiante di altre.

Ascolta te stesso e vai dritto per la tua strada

I ricercatori sono giunti alla conclusione che generalmente rimpiangiamo meno le nostre scelte quando sono dettate dall'istinto. Quando sono in gioco le nostre emozioni, ci sentiamo più in pace con noi stessi. Siamo "allineati" e quindi meno propensi a commettere errori. Ma anche quando facciamo una "scelta sbagliata", non diamo la colpa al nostro istinto. Non ci biasimiamo.

Ma perché, di solito diamo la colpa alla ragione? Forse. Ma dobbiamo ancora capire cosa sia "la ragione". Perché se essa è un foglio di calcolo capace di farci guardare il nostro istinto alimentandolo senza influenzarlo, non è poi così male. Ma se la ragione appare come dieci amici che danno le loro opinioni e una società piena di regole assurde, allora, in effetti, siamo giustificati quando rimpiangiamo la nostra scelta: non è stata pensata tra noi e noi, ma in un completo caos.

In altre parole, l'importante è ascoltare se stessi. E l'ascolto di noi stessi non esclude la ragione. Solo che, per non rimpiangere le nostre scelte, facciamo attenzione a non appellarci a una ragione che ci è estranea, una ragione collettiva come "fare ciò che gli altri si aspettano da noi".

Postato in Benessere il 31/08/2020

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